Crittografia: un pilastro della cybersecurity e il suo ruolo nel GDPR

Crittografia: un pilastro della cybersecurity e il suo ruolo nel GDPR

La crittografia è una tecnica fondamentale per proteggere i dati, rendendoli leggibili solo a chi possiede l’autorizzazione. Converte le informazioni da un formato leggibile (“in chiaro”) a uno codificato (“criptato”), garantendo sicurezza anche in caso di accessi non autorizzati. È una misura chiave per prevenire i data breach e rispettare i requisiti di regolamenti come il GDPR.

Il GDPR e la crittografia
L’art. 32 del GDPR richiede l’adozione di misure tecniche adeguate, tra cui la cifratura, per proteggere i dati personali. In caso di violazioni, l’uso di crittografia adeguata può esonerare i responsabili, purché i dati risultino illeggibili per soggetti non autorizzati.

Tipi di crittografia più diffusi

  • Simmetrica: utilizza una singola chiave per criptare e decriptare i dati. Algoritmi comuni includono AES, Serpent e Blowfish.
  • Asimmetrica: sfrutta una coppia di chiavi (pubblica e privata) per proteggere i dati. Esempi noti sono RSA e ECC.

Crittografia in pratica
Proteggere i dati a riposo (memorizzati) e in transito (durante la trasmissione) è essenziale. La cifratura garantisce riservatezza, integrità, autenticità e conformità legale, diventando una componente imprescindibile della strategia di sicurezza delle aziende.

Adottare algoritmi robusti e pianificare una protezione avanzata non solo tutela i dati ma rafforza anche il principio di accountability aziendale, come richiesto dalle normative europee.